“La via del Sogno” 夢の道 (Yume no michi, in Giapponese) non è altro che la via della “Dinamica Evocativa” che si completa nel tempo con le memorie oniriche di esperienze reali.
“Si pone tra l’occhio e la realtà, il sogno, come una quinta scenica ed un ritaglio d’immagine. Un lampo di colori che si uniscono alla memoria dei profumi, dei rumori e del tatto. Ognuno vi veda o non vi veda, vi osservi o non vi osservi, quello che desidera, questo non ha nessun valore per me.Che si immagini –allora– si sogni – forse– tanto la realtà è per ognuno diversa, ma sta qui la sua bellezza”.
“La mia pittura segue, ormai da decenni, il tema: “dinamica evocativa”, fin dall’inizio del mio operare e nasce come percorso “ideale”.
Obbliga l’osservatore a leggere come in un racconto le sensazioni dei colori ed i simboli dell’opera: coinvolgendolo e attraendolo all’interno, poiché le immagini evocate sono le stesse che ognuno cela nel profondo cosmo mentale, i simboli, i ricordi, le memorie ed i sogni.
Il dinamismo delle opere crea continui capovolgimenti dei piani prospettici d’osservazione, diminuendo ed aumentando la tensione psicologica, che in talune tele, sfocia nell’ansia esasperata; in altre, le forze contrapposte e bilanciate si misurano in un “divenire” sensuale ed etereo, un equilibrio che porta alla tranquillità, “La via del Sogno” 夢の道 (Yume no michi) appunto.
La lettura del quotidiano attraverso il filtro, ora dell’immaginario ora del sogno, che porta una notevole liricità alle mie opere. La ricerca è il colore, che diventa forma, tensione, figure, spazi, architetture ma soprattutto sentimento, sfruttando la grande potenzialità emotiva della luce.
Gerardo Marazzi